Sono tornata nella mia terra Laziale.
A malincuore ho dovuto salutare una Puglia selvaggia,cordiale,profumata;ma ho promesso agli scogli che tornerò presto.
Eccoli qui i posti in cui ho lasciato il cuore:
Torre Guaceto in un momento di piccio...
Baia dei turchi...o anche ribattezzata "Mamma li turchi!"
E poi gli scogli su cui ho lasciato le ginocchia:
La "Zinzulusa" water...
Un affaccio dalla strada...
La terra di "dove finisce la terra"...
come un odore di scogli, di muschio e di sale
e questa è Leuca che ti chiama dal retrovisore
siamo partiti da poco e già mi sembrano ore.Che poi per me guidare in fondo è sempre stato un piacere
così decido da solo dove mi devo fermare
ma qui mi pare che fermarsi sia come morire
e anche se Otranto mi guarda non la voglio sentire così proseguo in questo viaggio in questa Puglia infinita
e inizio inevitabilmente a ripensare alla vita
non ho la forza di soffocare i pensieri
chi sa se accelerando tornano un po' più leggeri.E invece niente, niente, niente, niente da fare
c'è qualcosa dentro che spinge e che fa male
e invece niente, niente, niente, niente da fare
c'è qualcosa dentro che spinge e mi costringe ad urlare...Me fece mele a chepa!
Me fece mele a chepa
Me fece mele a chepa
Me fece mele a chepa
Sonno! Ho sonno !Ho troppo sonno per combattere i mulini a vento
guido senza più capire e non per questo rallento
riesco appena a non confondere la strada e le rocce
e forse ho letto qualcosa che mi parlava di Lecce.E dopo Brindisi, Ostuni, Monopoli volano via
rischiosamente in bilico tra sabbia e fantasia
mi piacerebbe stendere la mano
e salutandole lasciare la mia angoscia scivolare piano.
guido senza più capire e non per questo rallento
riesco appena a non confondere la strada e le rocce
e forse ho letto qualcosa che mi parlava di Lecce.E dopo Brindisi, Ostuni, Monopoli volano via
rischiosamente in bilico tra sabbia e fantasia
mi piacerebbe stendere la mano
e salutandole lasciare la mia angoscia scivolare piano.
Lucido, lucido, lucido devo restare
e non lasciarmi stordire da questo mare
lungo, lento e furbo che mi guida
non ascoltare più queste gridaE invece niente, niente, niente, niente da fare
c'è qualcosa dentro che spinge e che fa male
e invece niente, niente, niente, niente da fare
c'è qualcosa dentro che spinge e mi costringe ad urlareMe fece mele a chepa!"
e non lasciarmi stordire da questo mare
lungo, lento e furbo che mi guida
non ascoltare più queste gridaE invece niente, niente, niente, niente da fare
c'è qualcosa dentro che spinge e che fa male
e invece niente, niente, niente, niente da fare
c'è qualcosa dentro che spinge e mi costringe ad urlareMe fece mele a chepa!"